Consigli di lettura: “Volevo fare l’astronauta. Guida alla ricerca della vocazione lavorativa (e non)”
Cosa si intende per vocazione lavorativa, come riconoscerla e soprattutto come seguirla.
C’è chi fin da bambino ha le idee chiare su quello che vorrà fare “da grande”, c’è chi invece scopre la sua strada solo per tentativi durante il cammino, a volte anche a scapito della propria felicità e gratificazione personale. In ogni caso trovare la vera e profonda “vocazione” è un’urgente necessità per ognuno di noi: realizzare i propri sogni e le proprie aspirazioni permette di trovare nel lavoro (l’attività a cui dedichiamo il maggior tempo della nostra vita) senso e soddisfazione, evitando il rischio di sentirsi “fuori posto” e di agire in ruoli non sentiti come propri, o per cui non si è portati in termini di valori, talenti, capacità e ispirazione.
Come è possibile riconoscere la vera vocazione lavorativa e soprattutto come possiamo seguirla, in particolare in tempi di crisi e precarietà? A rispondere a queste ed altre domande ci hanno pensato Gian Maria Bianchi, formatore e docente di Intelligenza Emotiva e Business alla Liuc, e Virginio Schiavetti, collaboratore ventennale del Sole 24 Ore, nel libro “Volevo fare l’astronauta. Guida alla ricerca della vocazione lavorativa (e non)” (ed. Franco Angeli). Secondo gli autori per trovare la vera vocazione bisogna seguire “il richiamo del cuore”, cioè individuare ciò che, rispetto alle altre possibili “infatuazioni” ed interessi, in un mix indispensabile di passione ed attitudine, ci porta a ricercare l’azione, a voler agire direttamente per promuoverlo ed attuarlo. La vocazione non ha infatti come necessario traguardo il successo, lo status sociale o il benessere economico, ma viene soddisfatta con lo stesso fare.
Tutto questo richiede ovviamente un profondo lavoro su se stessi, che non presenta però limiti anagrafici: la vocazione si può affacciare in momenti diversi della vita, non solo in gioventù e non solo in modo lampante e dirompente, può anche manifestarsi in modo sommesso e “nebuloso”. Spesso infatti ad ostacolare il cammino verso il riconoscimento e l’affermazione della vocazione personale concorrono diversi ostacoli da cui è difficile rimanere immuni, come ad esempio l’educazione, la famiglia, i modelli sociali, il contesto e la paura del cambiamento.
A tal proposito gli autori riportano, oltre ad una serie di test per facilitare la propria riflessione personale, anche alcune storie vere, attraverso interviste e testimonianze di persone che hanno in vario modo e con diverso successo affrontato la sfida della vocazione.
Non è dunque mai troppo tardi per trovare la propria strada, cambiare la direzione del proprio cammino è possibile, purché si impari a riconoscere e ad ascoltare con precisione la propria vocazione.