“Readiness Industria 4.0″: in corso lo studio di campo
Prosegue il progetto finanziato da Fondirigenti, promosso nei territori di Parma, Piacenza e Reggio Emilia da Federmanager e Confindustria, che coinvolge Cisita Parma, CIS (Reggio Emilia) e Forpin (Piacenza)
Nell’ambito del progetto finanziato da Fondirigenti, promosso nei territori di Parma, Piacenza e Reggio Emilia da Federmanager e Confindustria, che coinvolge Cisita Parma, CIS (Reggio Emilia) e Forpin (Piacenza), emergono i primi risultati dell’indagine condotta con lo scopo di analizzare le decisioni di investimento delle imprese in beni materiali e immateriali per la digitalizzazione in ottica “Industria 4.0”.
Avviate nel dicembre scorso, proseguono le attività del progetto “Readiness Industria 4.0”, finanziato da Fondirigenti e relativo ai “Servizi di analisi, modellizzazione e sperimentazione di programmi per lo sviluppo delle competenze del management a supporto della trasformazione digitale”, iniziativa promossa nei territori di Parma, Piacenza e Reggio Emilia da Federmanager e da Confindustria, e realizzata da Cisita Parma, in qualità di capofila, assieme a CIS (Reggio Emilia) e Forpin (Piacenza).
Sono in corso di realizzazione gli studi di caso per ricostruire le prassi eccellenti di trasformazione digitale seguite dalle imprese della meccanica industriale attive nella produzione di macchinari e impianti e, in particolare, imprese dell’impiantistica alimentare, delle macchine utensili e degli impianti di automazione a robotica, della meccatronica e delle macchine agricole e movimento terra.
Le visite aziendali e le interviste strutturate, condotte da esperti provenienti dalla rete dei Centri di trasferimento tecnologico Industria 4.0 e dei Digital Innovation Hub europei ed italiani, sono tese ad approfondire, insieme al management delle singole imprese coinvolte, i seguenti oggetti d’indagine:
- il piano di adozione delle tecnologie 4.0 da parte dell’impresa, ovvero le scelte e le decisioni d’investimento in tecnologie utili alla trasformazione digitale dei prodotti e/o dei processi;
- le scelte strategiche compiute dal management dell’imprese per attuare nuovi modelli di business grazie all’investimento in tecnologie 4.0;
- le soluzioni organizzative predisposte dal management dell’impresa per un’adeguata implementazione delle tecnologie installate da parte del personale aziendale.
L’indagine di campo si concluderà entro l’estate e i primi risultati provengono da imprese quali Bolzoni SpA, Laminati Cavanna Spa, Jobs Spa, Petrol Raccord Spa, Tectubi Raccordi Spa, Zanichelli Meccanica Spa, Salvatore Robuschi Srl, Turbocoating Spa, Frigomeccanica Spa, ASK Industries Spa, Comet Spa, Interpuls Spa, Lombardini Srl, Arag Srl, Emak Spa, Emmeti Spa.
Tali risultati restituiscono un focus prevalente degli investimenti in tecnologie relative a Industria 4.0 da un lato funzionali all’integrazione verticale dei processi interni, come naturale sviluppo delle tecnologie di automazione e dei sistemi informativi aziendali, dall’altro a favorire l’innovazione del prodotto aziendale in una logica “digital first” (personalizzabile, abilitato a continuo aggiornamento e con elevato contenuto di servizio per l’utilizzatore). È interessante notare come, anche per quelle imprese che già operano con un raggio d’azione globale e su scenari competitivi caratterizzati da incertezza strutturale relativa ai fattori della domanda e dell’offerta, le strategie di investimento non risultano prioritariamente orientate a ridurre in modo sistematico la distanza spazio-temporale con i fornitori e con i clienti, sia attuali, sia potenziali.
La maturità digitale di quelle imprese che rappresentano casi di eccellenza sul territorio di riferimento, traspare comunque dalla rilevanza delle tecnologie di cybersecurity fra le scelte d’investimento e dalla consapevole necessità di proteggere i diversi sistemi cyber-fisici che si generano dalla trasformazione digitale contro i rischi, comunque ricorrenti, di hackeraggio.
Contestualmente all’investimento in tecnologie relative a Industria 4.0, appaiono infine apprezzabilmente considerati – e in taluni casi intenzionalmente pianificati – anche i cambiamenti che intervengono sul sistema socio-tecnico della fabbrica e nel lavoro d’ufficio, con attenzione crescente al problema delle nuove competenze richieste ai lavoratori.
I dettagli relativi all’indagine in corso saranno pubblicati sul sito www.cisita.parma.it.
Per informazioni e approfondimenti è possibile rivolgersi a: Cisita Parma, (referente Claudio Biasetti), 0521.226500, biasetti@cisita.parma.it.