Parma: un territorio in crescita
Positivi i dati della terza edizione di Top500 Parma
Il tessuto economico espresso dal territorio di Parma sta crescendo sulla scia di una ripresa che appare più concreta rispetto ad altre parti del nostro Paese. Questa è l’immagine emersa dai dati illustrati ieri in occasione della presentazione, ospitata in una gremita sala Ipogea dell’Auditorium Paganini, della terza edizione di “Top500 Parma”, la pubblicazione edita da Gazzetta di Parma in collaborazione con gli analisti di PwC, il dipartimento di Economia dell’Università di Parma, l’Unione Parmense degli Industriali e l’Ordine dei dottori commercialisti. Un risultato che appare come il frutto di un sistema di aziende che, come ha sottolineato il presidente dell’Upi Alberto Figna, «hanno saputo cogliere il rafforzamento della crescita globale attraverso l’export e l’incremento degli investimenti».
A commentare i numeri della classifica delle prime 500 aziende del nostro territorio è stato chiamato Pier Luigi Marchini, professore associato di economia dell’Università di Parma: i dati dei ricavi aggregati delle aziende Top500 raggiungono nel 2016 un valore complessivo di 23,1 miliardi di euro, in crescita del 3,2%, mentre gli utili netti si attestano a quota 1.144 milioni di euro, in aumento del 23% sul 2015. Settore trainante si conferma quello agroalimentare, mentre un altro dato significativo è rappresentato dal numero di dipendenti, anch’esso in crescita arrivando a quota 79.837 unità.
Di particolare interesse, inoltre, sono state le testimonianze di alcune aziende che, nei propri diversi settori, hanno illustrato differenti ottiche attraverso le quali leggere i segnali e le opportunità di crescita presenti e future: Alessandro Merusi AD di Cft ha descritto l’accordo siglato di recente con Glenalta che porterà il gruppo ad accedere al mercato finanziario per continuare a crescere, il presidente di X3Energy Giovanni Baroni ha parlato del percorso avviato nell’ambito del progetto Elite di Borsa Italiana, mentre Ombretta Sarassi, consigliere delegato e direttore generale di Opem, è andata al di là del dato puramente finanziario, illustrando come la sua azienda abbia investito in una filiale in Brasile da un lato sulla scorta di un finanziamento e dall’altro grazie a risorse umane preparate e a un impianto innovativo proposto nel momento giusto. Elementi concreti, questi, che restituiscono l’anima di un territorio fatta di passione imprenditoriale, competenze e capacità di leggere il futuro.